Geco comune (Tarentola mauritanica)
Geco di dimensioni medio piccole, lungo generalmente 8 cm coda esclusa (spesso la coda è uguale alla lunghezza del corpo o leggermente più lunga).
Capo e tronco depressi, zampe corte con dita larghe
munite nella parte inferiore di lamelle adesive, queste gli permettono un
ottima aderenza su quasi tutte le superfici. Gli occhi sporgenti mancano di
palpebre e hanno la pupilla verticale.
Possiede una pelle sottile e fragile ,
provvista di squame molto piccole e tubercoli appuntiti.Questo sauro è in grado
di praticare l'autotomia della coda.La pelle è di colore grigiastro e bianco o
gialla nelle parti inferiori. Il colore può inoltre variare a seconda della
luce : quando intensa , le parti superiori si fanno chiarissime, quando scarsa
invece , diventa molto scuro tendente al nero.
Il geco comune è una
creatura mediterranea che ama il clima tepido e caldo, è diffuso largamente in
tutta Italia , isole comprese , nella Spagna , nella zona costiera meridionale
della Francia, Europa sud orientale , nell’Africa nord-occidentale, Libia , Egitto
e nell’Asia Minore.
Rocce e crepe di vecchie
case ,abitazioni, muretti a secco sono i suoi ambienti preferiti, quindi è
possibile possibile osservarli con grande facilità.
Per quanto non esiti a
mostrarsi sotto la luce del sole , il geco comune è più attivo al crepuscolo o durante la notte
.
Al calar della sera esce dal
suo nascondiglio e si arrampica con movimenti scattanti rimanendo sempre
aderente alla superficie del suo sostegno.
Grazie alle lamelle presenti
sulle dita ,riesce ad arrampicarsi anche sulle superficie più lisce, come ad
esempio vetri o camminare sui soffitti.
E’ un animale abitudinario
come pochi , ogni sera quasi alla medesima ora si apposta in un determinato
punto del muro nei pressi di una lampada ad esempio ,dove sa' per esperienza
che gli insetti accorrono in gran numero.
Avvicinatosi alla preda , la
afferra con uno scatto o un balzo tra le fauci e la divora in un attimo. Quando
sazio torna all'interno del suo rifugio.
In primavera i maschi
compiono delle violente lotte per il diritto ad accoppiarsi , si mordono con
ferocia e non è raro che in queste “zuffe” questi perdano la coda. Dopo il
combattimento il maschio vincente costringe un po’ brutalmente la femmina al
suo volere.
La femmina depone le sue
uova in anfratti sicuri e asciutti . Queste uova di circa 12 mm daranno vita a piccoli eguali per forma agli
adulti , molto fragili ma già smaniosi di andare a caccia di insetti.
Sia i giovani che gli adulti
continueranno la loro attività sino allarrivo del freddo , allora si nasconderanno
in fessure nei muri, in profonde buche ecc… e lì rimarranno senza mangiare
quasi sino alla fine della stagione fredda.
Il loro letargo non è
profondo ovvero, basterà una giornata di sole per vederli uscire e riprendere
le loro attività per qualche ora.
Tutela
Specie protetta in base alla
Convenzione di Berna del 19-9-1979 (Allegato III).
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