La luscengola (Chalcides chalcides)

La luscengola presenta un corpo notevolmente serpentiforme, caratteristica che ha elevato questo animale, nell’ immaginario collettivo al grado di serpente, per giunta velenoso.
In realtà la luscengola non solo non possiede nessun tipo di veleno, ma è un animale non mordace e in ogni caso non in grado di attaccare o mordere un essere umano.
Presenta arti cortissimi con tre dita, che utilizza raramente durante i movimenti. Il colore dominante varia dal grigio al verde oliva, spesso con diverse strisce longitudinali. Il dimorfismo sessuale è quasi nullo ,se non per le dimensioni del capo, che sono maggiori nei maschi. La lunghezza di un esemplare adulto varia tra i 25 ed i 40 cm, con la femmina tendenzialmente più lunga del maschio.

In Italia, la luscengola è distribuita non oltre  il fiume Po. Si rinviene, inoltre, in Liguria, , nell'isola d'Elba,  in Sicilia, Sardegna e isole adiacenti. Oltre confine, è diffusa in Spagna, Francia meridionale, e nell'Africa Nord occidentale. Generalmente vive in praterie e radure assolate, ma anche su terreno sabbioso e sassoso, in pietraie, in terreni arbustivi e, spesso, anche nei campi coltivati, di solito mai troppo distante dai corsi d'acqua. Distribuita dal livello del mare fino alla media collina.

Molto sensibile al freddo, passa l'inverno rintanata in buche riparate del terreno o in fessure tra rocce esposte a sud, da cui esce solo in primavera avanzata. Per questo stesso motivo è piuttosto rara nelle zone montane.
Si nutre soprattutto di insetti e altri invertebrati. A differenza della maggior parte degli altri Sauri (fatta eccezione per la lucertola vivipara, Lacerta vivipara, presente solo nell'arco alpino), non depone le uova, bensì partorisce fino a ventitré piccoli vivi in una volta.
Una caratteristica, invece, che la accomuna a molte altre lucertole è quella dell'autotomia, cioè il distacco della coda nel caso in cui questa venga afferrata da un predatore.
Si nutre di insetti, larve, bruchi e molluschi. Può essere preda di rapaci diurni, mammiferi carnivori ed altri rettili.

Tutela
Specie protetta in base alla Convenzione di Berna del 19-9-1979 (Allegato III).


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